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Riciclaggio delle batterie delle auto elettriche: seconda vita o rifiuto pericoloso?

19. Febbraio 2024

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Riciclaggio delle batterie delle auto elettriche: seconda vita o rifiuto pericoloso?

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Fiona Bösiger

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Che fine fanno le batterie esauste delle auto elettriche? Possono essere riciclate? O sono solo l’ennesimo rifiuto elettronico? Abbiamo cercato di rispondere a queste e ad altre domande. Qui puoi trovare tutto quello che c’è da sapere sullo smaltimento delle batterie per auto elettriche.

Dotate di batterie, moderne e sostenibili: le auto elettriche sono di tendenza. Tuttavia, vista la rapida crescita della mobilità elettrica, si pone la domanda: che ne è delle batterie delle auto elettriche a fine vita? Ci siamo rivolti a degli esperti e in questo articolo ti spieghiamo tutto quello che c’è da sapere sul riciclaggio e sullo smaltimento delle batterie per auto.

È il momento di sostituire la batteria dell'auto elettrica! Ma che ne sarà di lei una volta rimossa?

La batteria dell’auto elettrica ha raggiunto la fine della sua aspettativa di vita e viene rimossa. Ma che ne sarà ora di lei? Buttarla via è fuori discussione! A seconda dello stato e della capacità residua, entrano in gioco diverse opzioni: per promuovere specificamente l’ambiente, si tratta di i 10 RE dell’economia circolare.

Qui di seguito ci concentriamo su tre possibilità chiave: Repair (riparare), Repurpose (riutilizzare) e Recycle (riciclare).

Riparare significa che la batteria viene riparata o rigenerata in modo da poter essere riutilizzata per lo stesso scopo.
Riutilizzare indica di per sé la possibilità di utilizzare impiegare vecchie parti della batteria in un nuovo prodotto per un nuovo scopo (in una cosiddetta Second Life, ossia seconda vita).
Riciclare la batteria significa infine recuperare da quest’ultima risorse di qualità equivalente.

Riparazione della batteria delle auto elettriche

Non tutte le batterie difettose o con bassa capacità devono essere sostituite completamente. Una riparazione può anche risolvere eventuali problemi. In questo caso vengono sostituite o ripristinate singole celle. Ciò avviene attraverso la pulizia, la calibrazione e l’ottimizzazione del sistema elettronico. Il sistema elettronico della batteria comprende componenti come il sistema di gestione, che raccoglie dati come la tensione, la corrente e la temperatura delle singole celle, nonché elementi come l’elettronica di carica, la protezione da sovraccarico, la protezione da sovratemperatura e un sistema di comunicazione.

Hai domande sulla riparazione o sui costi? Nel nostro articolo Riparazione della batteria dell’auto elettrica rispondiamo a tutte le domande più importanti.

Cosa si intende per seconda vita?

Cosa succede a una batteria la cui capacità non è più sufficiente per le distanze richieste, ma che è ancora in buone condizioni? Lo abbiamo chiesto a Daniel Christen, direttore generale della Fondazione Auto Recycling Svizzera, che ha risposto: «Queste batterie vengono utilizzate per le cosiddette applicazioni di seconda vita». Diverse sono le opzioni disponibili:

l’accumulo di energia per uso domestico è per esempio un’area di applicazione futura. Si tratta di integrare la batteria di un’auto elettrica dismessa in un sistema che ricava elettricità da fonti di energia rinnovabili, per esempio l’energia solare, che viene poi immagazzinata appunto nella batteria dell’auto elettrica. In questo modo è possibile coprire il fabbisogno energetico di una o addirittura di più abitazioni. Inoltre, la batteria di un’auto elettrica può essere utilizzata per alimentare l’illuminazione stradale e gli edifici pubblici, come le stazioni ferroviarie o le scuole quando non sono disponibili altre fonti di alimentazione.
Le batterie usate possono anche contribuire enormemente alla stabilizzazione della rete, afferma Christen: «Le batterie delle auto elettriche vengono integrate in un sistema che garantisce il miglioramento della stabilità della rete elettrica e la compensazione dei blackout improvvisi».

Alla peggio, la batteria dell’auto elettrica dismessa può anche essere utilizzata come alimentazione di emergenza per apparecchiature mediche o sistemi di sicurezza come i sistemi di allarme.

Quanto sono redditizie le applicazioni di seconda vita?

Non c’è ancora una risposta universalmente valida a questa domanda. Secondo l’esperto Christen, ci sono già molte richieste di batterie Second Life, ma gli accumulatori dismessi scarseggiano ancora. Attualmente, non è ancora chiaro se l’attività con le applicazioni di seconda vita sarà effettivamente redditizia a lungo termine.

Dare una seconda vita sembra una buona idea suona bene, ma non sempre è possibile. Se una batteria non è più utilizzabile, viene riciclata. In questo modo è possibile recuperare materie prime preziose come litio, cobalto e nichel, che dopo il recupero vengono utilizzate per la produzione di nuove batterie agli ioni di litio. Il riciclaggio delle materie prime è un imperativo per il futuro, perché la loro estrazione non è solo molto costosa, ma anche dannosa per l’ambiente.

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Come funziona il riciclaggio delle batterie delle auto elettriche?

I processi di riciclaggio possono variare a seconda dei metodi e delle imprese. Per riassumere questa complicata procedura: il riciclaggio inizia con lo smontaggio manuale del sistema di batterie. Il materiale viene quindi selezionato, triturato e fuso termicamente. Infine, il materiale viene separato. Spesso vengono combinati diversi processi per recuperare la maggior quantità possibile di materie prime preziose.

Estrazione dei materiali

Christen ci spiega esattamente come vengono riciclate le batterie per auto: «La batteria viene fusa attraverso il cosiddetto processo pirometallurgico. I singoli metalli vengono poi recuperati dalla massa fusa. Plastica, grafite ed elettrolita vanno tuttavia persi nel processo di fusione perché bruciano».

Un secondo processo è quello idrometallurgico. In questo caso la batteria viene prima smontata e disassemblata meccanicamente, spiega Christen. I cavi, l’elettronica e il sistema di raffreddamento vengono rimossi finché non resta solo il modulo in cui si trovano le celle. Quest’ultimo viene quindi triturato e scomposto con ulteriori processi meccanici. L’obiettivo di questo metodo è recuperare la cosiddetta massa nera, che contiene i materiali critici, nichel, cobalto, manganese e litio. Secondo Christen, il vantaggio del processo idrometallurgico consiste nella possibilità di recuperare anche il litio e la grafite, ottenendo quindi un tasso di recupero più elevato rispetto al processo pirometallurgico. I risultati migliori mostrano addirittura un tasso di riciclaggio del 90-95 %.

Lo sapevi?

Per materiali critici si intendono tutte le sostanze utilizzate nella tecnologia per le quali non esistono sostituti.

Smaltimento delle batterie per auto elettriche: facciamo il punto della situazione

Secondo Christen, il motivo per cui la percentuale di batterie di auto elettriche riciclate è così bassa è il fatto che la mobilità elettrica sta appena muovendo i primi passi. Finora sono ancora pochi i veicoli che hanno superato il periodo di garanzia. «L’esperienza dimostra che le batterie delle auto elettriche durano molto a lungo. Riteniamo che in condizioni di utilizzo normale una batteria di questo tipo possa durare dai 15 ai 20 anni», stima Christen. Sebbene le batterie a fine vita dei veicoli incidentati siano già disponibili oggi, il loro numero è ancora esiguo.

Inoltre, i costi di raccolta, trasporto e pretrattamento sono molto elevati, e anche questo potrebbe ridurre la quota di batterie riciclate. Inoltre, l’infrastruttura per i processi di riciclaggio è attualmente solo in fase di costruzione.

In Svizzera esistono alcune aziende di riciclaggio, come per esempio la Librec, la quale sta progettando la costruzione di un impianto di riciclaggio che dovrebbe entrare in funzione all’inizio del 2024. Tuttavia, l’industria del riciclaggio è attualmente ancora in fase di sviluppo della capacità. Pertanto, se anche risultasse disponibile una grande quantità di batterie usate, la Svizzera dovrebbe comunque fare affidamento sulle capacità europee. Tuttavia, Christen è ottimista sul futuro e afferma: «Presto riciclare le batterie delle auto elettriche dovrebbe essere più conveniente che estrarre da zero le materie prime disponibili solo in quantità limitata».

Riciclaggio delle batterie delle auto elettriche: sforzi politici e potenziale futuro

I primi passi sono già stati fatti anche a livello politico: attualmente una norma obbliga i consumatori a restituire tutte le batterie, comprese quelle delle auto elettriche. Inoltre, i produttori e gli importatori di batterie sono tenuti a ritirarle gratuitamente e devono pagare le tasse se non le riciclano autonomamente. Inoltre, è in fase di elaborazione un regolamento UE volto a garantire che le batterie possano essere riutilizzate, rigenerate o riciclate alla fine del loro ciclo di vita. Questo, tuttavia, non è l’unico motivo per cui Christen sostiene il recupero delle materie prime.

Il secondo motivo è che le materie prime sono preziose e il riciclaggio è quindi conveniente anche dal punto di vista economico. Christen prevede che il processo di riciclaggio idrometallurgico sarà il più utilizzato in futuro grazie al suo elevato tasso di recupero: «L’UE sta preparando un regolamento sulle batterie che prevede il rispetto di una quota di riciclaggio». Attualmente questa quota è del 90 % per cobalto, rame e nichel, e in seguito passerà al 95 %. Per il litio, la percentuale è attualmente del 70 % e arriverà successivamente al 90 %. D’altra parte, il regolamento prescrive anche l’utilizzo di materiali riciclati. Ciò significa che le nuove batterie devono essere ricostruite in una certa misura con materiali riciclati.

Quando devono essere smaltite le batterie?

In linea di massima, le batterie delle auto elettriche garantiscono una durata molto elevata. Tuttavia, la capacità si degrada nel tempo, riducendo l’autonomia del veicolo. Ad ogni modo, questa perdita di capacità è di gran lunga inferiore a quella di un telefono cellulare. Christen spiega: «La nostra esperienza dimostra che le batterie durano normalmente quanto il resto dell’auto». Per i modelli di auto elettriche meno recenti, la vita è di circa otto-dieci anni, per quelli più recenti di 15-20 anni. Ma attenzione: se si notano segni di danni alla batteria, l’auto deve essere portata immediatamente in un’officina per sostituirla. I danni possono manifestarsi con surriscaldamento durante la carica, involucro danneggiato o deformato, riscaldamento a motore spento o parti metalliche ossidate o scolorite.

Nota:

La sostituzione della batteria di un’auto elettrica deve essere effettuata da personale qualificato. Porta quindi la tua auto in un’officina. Lì si occuperanno di rimuovere e smaltire correttamente la batteria.

Riciclaggio delle batterie per auto, seconda vita e compagnia bella: ne vale la pena?

Attualmente non vengono ancora riciclate molte batterie. Uno dei motivi è che molte delle batterie non hanno ancora raggiunto la fine del loro ciclo di vita e sono attualmente utilizzate per applicazioni di seconda vita. Nel prossimo futuro, tuttavia, queste batterie saranno disponibili per il processo di riciclaggio. Ad ogni modo, per garantire tutto ciò salvaguardando l’ambiente, è urgente ampliare l’infrastruttura di riciclaggio. Christen è in ogni caso convinto che a medio termine l’intera operazione darà i suoi frutti anche dal punto di vista finanziario. A tale proposito, afferma: «A partire dal 2040, la quantità di materie prime provenienti dal riciclaggio dovrebbe essere all’incirca pari alla domanda di materie prime per le batterie».

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