Alcune auto viaggiano per un milione di chilometri, altre sono da buttare già dopo 120.000 chilometri. Per quale motivo? Alla ricerca dei motivi della longevità dell’auto.
Il chilometraggio è un argomento importante al momento dell’acquisto di un’auto. Rappresenta un buon indicatore per l’usura di tutte le parti meccaniche ed elettriche dell’auto. Ma: un’auto con molti chilometri sul tachimetro non è necessariamente in un cattivo stato.
Ce lo mostrano alcuni esempi estremi. Lo statunitense Irv Gordon nel 1966 ha comprato una Volto P1800 e da allora viaggia incessantemente per le infinite distese del suo Paese. Ha messo insieme fino ad oggi più di quattro milioni di chilometri.
La sua bella Volvo, lo stesso modello con il quale Roger Moore nei panni di Simon Templar ha sprigionato il suo charme prima di salvare il mondo come James Bond, è incredibilmente affidabile. La piccola coupé viaggia ancora con il suo primo motore a benzina da 1,8 litri, con il primo cambio, la prima radio e le stesse assi con la quale è uscita dalla fabbrica nel 1966.
852.777 km prima del primo guasto
La serie 123 di Mercedes Benz è diventata una leggenda della longevità: i suoi esemplari sono stati usati per decenni come taxi e sono ancora oggi utilizzati in Africa e in Medio Oriente. Per la 200 D, nel 1982 è stato calcolato dalla stampa automobilistica tedesca un chilometraggio medio di 852.777 chilometri prima del primo guasto.
Sono eccezioni? Sì, lo sono. “Non tutte le auto sono in grado di durare un milione di chilometri”, afferma l’esperto del TCS Peter Grübler. La longevità dipende anche in gran parte dalla marca, afferma l’esperto e questo mette il freno a molti feticisti del marchio.
La cura fa la differenza
Quello di cui un’auto ha bisogno per una lunga vita è amore, attaccamento e cura. E questo non solo nei primi tre anni, ma per tutta la vita. È necessario attenersi agli intervalli previsti tra una manutenzione e l’altra, il servizio dovrebbe essere effettuato in modo completo, sottolinea Grübler: “In questo caso non vale la pena essere spilorci. Quando si risparmia si paga dopo, e spesso il doppio a causa dei danni conseguenti.”
Altro a cui prestare attenzione secondo l’esperto: più piccolo è il motore, meno durevole tende ad essere a causa delle maggiori sollecitazioni meccaniche. Anche le auto messe a punto raggiungono di norma più velocemente il Nirvana delle automobili. E: diesel non è sempre sinonimo di una maggiore longevità. Anche le moderne unità turbo, ottimizzate per le prestazioni e i consumi, sono più sensibili e richiedono una manutenzione più costosa rispetto a un comune motore a benzina ad aspirazione da due litri.
Altro rischio: il rifornimento sbagliato. Se si versano un paio di litri di benzina nel serbatoio del diesel, si causano complicazioni tardive che possono essere percepite solo dai futuri detentori dell’auto. Quindi, al momento di acquistare un’auto d’occasione: chiedere e guardare negli occhi.
Economico viaggia anche più a lungo
Che uno stile di guida prudente prolunghi anche la vita dell’auto è ovvio. Come conferma l’esperto, devono essere seguite alcune regole di base: non aumentare troppo i giri a motore freddo, guidare a bassi regimi, cioè cambiare marcia in anticipo. Riassumendo: guidare in modo uniforme, tranquillo e monotono.
Il punto cruciale nelle auto più vecchie, oltre alla ruggine, che dagli anni ’90 viene gestita molto più facilmente, sono soprattutto i crescenti costi di assistenza o di riparazioni. A un certo punto, non vale più emotivamente la pena mettere del denaro in una vecchia auto, anche quando ad essa sono legati tanti bei ricordi. Infatti, non tutte le vecchie macchine hanno lo stesso aspetto della Volvo P1800 di Irv Gordon.